Quindi si riparte, o meglio così pare e minoranza produce due interpelli che toccano il degrado cittadino. La stampa gli ha fatto un titolo che non tanto è parso a lor tanto gradito, parlando di guerra sulle tombe e le misure; è vero l’interpello è anche più ampio, riguarda lo stato indecoroso in cui da tempo e non solo da oggi, i santi campi versano in stato che sa dell’abbandono; è una costante, la scusa del Palazzo era sempre quella solita dei soldi che non c’erano; se andavi poi a vedere scoprivi che, a volte, i soldi invece, magari, li spendevano, ma dove manco si vedeva. Le tombe private in abbandono diventavano poi motivo di conflitto, dentro il Palazzo, tra chi doveva fare e chi non voleva, invece, fare; le tombe rassegnate, un nuovo esempio, diventavano, invece, motivo di conflitto tra il Palazzo e il nuovo assegnatario e così tutto crollava e niente si aggiustava. In questo contesto edificante che par di un paese di banane, non è che qualcuno non abbia un poco approfittato ed ecco che alcuni mesi or sono, una villa spuntava con vista diretta sulle tombe a pochi soli passi dagli ignari e poveri defunti che quasi spaventati hanno rischiato di essere cacciati. E’stata una porcata, bisogna aver il coraggio anche di dirlo; è stata una porcata realizzata alla luce del sol dell’ultimo periodo del mandato consumato. Non sto qui a farla molto lunga, conosco la questione, ho fatto le mie mosse, non so siano servite a qualche cosa, comunque la villa è andata avanti, ma l’interpello di questa porcata non ne parla; eppur ci stava. Degli altri degradi, ormai anche quelli un segno distintivo del centro cittadino, si vorrebbe nasconder la vergogna, magari dietro un drappo colorato. La soluzione ci par un po’ pochino, anzi mi par che nasconder ste vergogne, sia come rinviare sine die la soluzione. E’vero, si chiede pure che cosa abbia mai in testa il governo cittadino, ma fare sta domanda a chi governa da decenni ed è, in parte, causa del degrado e non già la soluzione, è come dare l' auto a chi manco ha la patente. Vecchie questioni dunque, vecchissime questioni che sono la prova, seppur manco è servita a rispedirli a casa, che sti governanti “nuovi” le lasceranno lì come esse sono o, peggio poi del peggio, confezioneranno ciò che verrà loro domandato, senza badar per nulla all’interesse nostro e a quello generale cittadino.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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