Continua la guerra sullo sbarco tra il Palazzo e Navigazione Laghi e tra i due non è stata, sin'ora, siglata alcuna pace. Imposta da Canio questa tassa sulla scorta di un parere del Ministero Economia, peraltro singolare; superato lo scoglio dell'esame incidentale presso il Tar cui si rivolse per chiederne il rigetto la stessa NL, il Palazzo ora pretende, in attesa del responso di merito del giudice invocato, che vengano versati i soldi non riscossi nell'anno ormai trascorso. La storia qui è anche nota; non tutti i viaggiatori comprano biglietti diretti per le isole, i più li comprano per muoversi in battello dentro golfo, poi sbarcano di qua, poi sbarcano di là, poi tornano, infine, alla stazione di partenza. Insomma cosa fanno e dove vanno non si sa, per cui pretendere da tutti il versamento del dazio per lo sbarco alle tre isole non sembra sia corretto. La pensa diversamente invece sto Palazzo che, fa accordi verbali con NL, poi smentisce gli accordi così fatti e vuole tutti i soldi senza sconti. Riparte ordunque un altro contenzioso che NL ora muove davanti la Commissione Tributaria in primo grado avverso l'accertamento notificato di evasione. Intanto riprende pure quota il primo giudizio ancor sospeso e sempre NL presenta un atto aggiunto a sua tutela, risponde il Palazzo con Pafundi cui assegna la difesa dell'atto contestato. Vedremo sta storia mai finire ? Certo che vedremo questa storia poi finire; come e quando come sempre risulta, per ora, difficile sapere. Intanto il Palazzo combina un'altra sua cazzata; sostiene che il peso delle Isole incida assai troppo sui costi del servizio dei rifiuti, per cui inventandosi una deroga a un principio del pareggio tra la tassa sui rifiuti e sui suoi costi, preleva una somma dall'imposta dello sbarco che destina a pagare sti rifiuti. La somma non è molta, è un 30 mila d'euro, ma proprio perché è poca non incide, se non quasi per nulla sulle singole bollette degli utenti, ma sottrae questi euro dalle spese che sarebbero, queste sì, super urgenti e necessarie a rabberciare i beni pubblici isolani ormai cadenti e che venne promesso la tassa sullo sbarco avrebbe risolto ogni problema.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 4 agosto 2015
TASSA DA SBARCO
Continua la guerra sullo sbarco tra il Palazzo e Navigazione Laghi e tra i due non è stata, sin'ora, siglata alcuna pace. Imposta da Canio questa tassa sulla scorta di un parere del Ministero Economia, peraltro singolare; superato lo scoglio dell'esame incidentale presso il Tar cui si rivolse per chiederne il rigetto la stessa NL, il Palazzo ora pretende, in attesa del responso di merito del giudice invocato, che vengano versati i soldi non riscossi nell'anno ormai trascorso. La storia qui è anche nota; non tutti i viaggiatori comprano biglietti diretti per le isole, i più li comprano per muoversi in battello dentro golfo, poi sbarcano di qua, poi sbarcano di là, poi tornano, infine, alla stazione di partenza. Insomma cosa fanno e dove vanno non si sa, per cui pretendere da tutti il versamento del dazio per lo sbarco alle tre isole non sembra sia corretto. La pensa diversamente invece sto Palazzo che, fa accordi verbali con NL, poi smentisce gli accordi così fatti e vuole tutti i soldi senza sconti. Riparte ordunque un altro contenzioso che NL ora muove davanti la Commissione Tributaria in primo grado avverso l'accertamento notificato di evasione. Intanto riprende pure quota il primo giudizio ancor sospeso e sempre NL presenta un atto aggiunto a sua tutela, risponde il Palazzo con Pafundi cui assegna la difesa dell'atto contestato. Vedremo sta storia mai finire ? Certo che vedremo questa storia poi finire; come e quando come sempre risulta, per ora, difficile sapere. Intanto il Palazzo combina un'altra sua cazzata; sostiene che il peso delle Isole incida assai troppo sui costi del servizio dei rifiuti, per cui inventandosi una deroga a un principio del pareggio tra la tassa sui rifiuti e sui suoi costi, preleva una somma dall'imposta dello sbarco che destina a pagare sti rifiuti. La somma non è molta, è un 30 mila d'euro, ma proprio perché è poca non incide, se non quasi per nulla sulle singole bollette degli utenti, ma sottrae questi euro dalle spese che sarebbero, queste sì, super urgenti e necessarie a rabberciare i beni pubblici isolani ormai cadenti e che venne promesso la tassa sullo sbarco avrebbe risolto ogni problema.
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