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lunedì 13 febbraio 2012

Canio: che facciamo?

Questa è la domanda vera che occorre farsi al punto in cui noi siamo. Dietro la domanda ci sta tutto, ci sta questo stallo di governo che non va neppure  un poco avanti e, qualche volta, torna indietro; ci sta la perdita di vista di un progetto, concreto anche se non prossimo, futuro, di cosa vogliamo fare della nostra cittadella; ci sta questo promettere, un po’ a tutti, tante cose e poi trovarci a faticare come matti per fare circa niente o giù di lì; ci sta che forse siamo troppo o molto provinciali, senza alle spalle una città, ma solo un piccolo paese che fa il pieno di retorica di essere capitale del turismo, ma poi si scopre non riuscire manco a chiudere le toppe nel sedere; ci sta questo girare sempre intorno a quelle quattro cose che nessuno riesce a sistemare; ci stanno questi soliti soggetti che stanno, da sempre, chiusi nel Palazzo e che il popolo elettore, peggio sia per lui, non ha mai voluto castigare; ci stava un giovan Sindaco, ora non più, che passerà nella memoria per tutto quello che ha promesso e non ha fatto; ci sta, a pensarci un poco bene, quella mediocrità nel governare, quello non voler mai scontentare proprio nessuno, quello sempre andare dietro l’onda, quell’incapacità a selezionare la domanda, quella stanchezza che gliela si legge sulla fronte,  quella mancanza di coraggio e di presenza invece dell’ ignavia che è un’altra cosa di quelle che si legge anche a distanza tra i banchi di  un consiglio nominato e non eletto.  

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