Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

venerdì 5 ottobre 2012

IL MURO DI GOMMA


Così alle 21 si comincia messi in fila per l'appello, manca Vecchi che è in Oriente, Bottini che sta in ferie, Coppola è assente come sempre, la Cabrini  non si vede, la Luini arriva dopo e Severino non si sa. Si inizia e Piervalle chiede spazio per il fatto personale, ossia le accuse di condotta disdicevole fatte da Canio nella seduta di luglio, il 24. Ottiene la parola e da lettura, nessuno la commenta, Canio non perde l'occasione di tacere. Via, si inizia per davvero, spetta tutto o quasi tutto al buon Dottore e saranno 70 minuti di lettura di numeri, di dati e di commenti tutti già depositati in atti e qui, ampiamente, conosciuti. Ci vuole la pazienza ad ascoltar proposte di ratifiche, storni e variazioni, aggregati di bilancio, e poi, il pezzo forte che è la verifica degli equilibri di bilancio e dei programmi. Finito, Canio lo ringrazia e passa la parola che prende Bertolino, lui per primo, il quale osserva che si va bene tutto, ma del programma di mandato che non gira che ci dite? Proprio e quasi niente. Tocca a Piervalle fare il mattatore, e da lettura del testo preparato dove tocca le pecche del programma, fa domande cui chiede le risposte, da spunti  per esami e discussioni; pressato dal gran Capo, accelera sul fondo, sfonda il tempo a lui assegnato, si scusa, chiude, ma Canio gli fa una romanzina. Sollecitato un poco, riemerge dal silenzio il Professore, è un sermoncino con il finale come il prete che rimette i peccati al suo Creatore e Lui al suo elettore. Arriva allora Canio, si alza dritto in piedi, si abbottona e si sbottona, si stringe il nodo e poi lo allenta, ci dice che il bilancio è in equilibrio, si fa vanto, ma la cosa è solo poi la norma, ci dice che Lui è bravo e questo è un tantino meno vero, ma le risposte alle domande non le da. Così finisce il primo tempo con l'astensione, su tutta la partita di bilancio dei tre di minoranza ed il voto a maggioranza. C'è ancora una cosetta, ma sono solo euro 200 di debiti fuori dal bilancio, Piervalle riconosce che la cosa adesso è migliorata. Si cambia ora registro, si va ai tre punti del finale. Canio chiede un inversione dell'ordine del giorno, la ottiene e la prima è la mozione per salvare  l'opera del porto. Qui Canio fa il furbetto e cerca di sondare gli umori del nemico se mai la cosa va in malora. Se mi ricordo bene, dice, minoranza non sarebbe poi contraria a lasciar perdere. Ricordi male o non ricordi affatto caro Canio gli  risponde minoranza, lascia stare e vai invece avanti a raccontarci tu sta cosa. Non è che si capisca molto di quel che dice o anche che non dice, ma sembra intenzionato a mettere davanti le sue mani sia che arrivi quel parere per l'uso del denaro, sia che il parere non arrivi. In un caso sembra dire che ormai è tardi ed il patto non consente fare il porto, se poi invece sarà no, metterci denaro del bilancio, forse è meglio anche di no. Comunque vada, per ora la mozione che impegna Canio e il suo governo a trovar la soluzione mica possono bocciarla, ovvio che si approva, poi dopo si vedrà. Si passa ad altro punto che interpella sempre sul porto o meglio, ripete l'interpello già inevaso l'altra volta. Qui l' ambiente, già un poco riscaldato, sale ancora un po' di qualche grado. Canio legge le cose già passate l'altra volta, ma non dice quello che l' interpello vuol sapere. Allora la cosa si chiarisce e Piervalle lo dice molto e molto chiaro che l'errore è aver messo a bando un progetto ineseguibile. Non son parole sue, ancor chiarisce, ma di Pafundi il famoso legale del comune, il legale di fiducia di Canio e del governo; ineseguibile perchè e qui è Pievalle a sostenerlo, basta leggere le carte e si capisce che se ci sono gli imprevisti di progetto, ossia le cose manco prima viste, non ci sono le cose imprevedibili, ossia le cose che anche a cercarle non c'erano e chi conosce il codice dei pubblici contratti ben lo sa che, in tal caso, la gara è da rifare, senza cercar, peraltro, il solito consenso regionale  per l'uso del denaro. Morale, è un fallimento cercato e meritato. Si, certo, poi  sbraitano le truppe cammellate: " fai i nomi, fa i nomi", ma state zitti non siete all'osteria, basta poi leggerli sti nomi, stanno in calce agli studi ed ai progetti. Si chiude l'argomento con la stanza un poco troppo anche riscaldata e allora si passa a quello che è il finale, ma qui le truppe cammellate non reggono lo sforzo di stare più sedute al loro posto, un poco si ribellano e vogliono sciogliere le righe. Morale, è un' argomento che, sebbene, interessante a loro brucia un poco perchè riguarda la bassa produzione dentro gli uffici, ma quanto a produzione anche queste truppe..... mica poi stan tanto male !                                          

Nessun commento:

Posta un commento