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martedì 17 giugno 2014

FINISTERRE















Passa sotto silenzio il cambio delle deleghe, eppure non è difficile vedere come in quel passo indietro del noto Professore e in quest'altro passo avanti dell'altrettanto noto Alcade ci sia tutto il segnale di due profili inconciliabili tra loro. Avrà tutte le pecche e le colpe di sto mondo questo nostro Professore; non ne ha scontata una che una delle colpe, tutto vero; non è neppure un allegrone come il Vice, neppure è un coraggioso lo sappiamo, potremmo continuare, ma se solo facciamo un misero confronto tra quei due, Canio va sotto in tutte le materie e poi basta il voto di condotta e su questo Canio è insufficiente, per non dir che, a volte, è anche persino un po' indecente. Comunque lascia la delega all'edilizia il Professor, neppur si sa se per dimissione o rimozione e prende l'istruzione. Non vuol stressarsi dice, ci tiene alla salute pure dice e a noi, in privato, aggiunge che non gradisce affatto questo modello per cui si guida l'Ente a colpi di apparire e allora lui preferisce scomparire. Inizia così questo Consiglio che in apparenza sembra lungo, ma che nella realtà sarà relativamente un po' anche più breve di quanto è consueto. Lo dice minoranza in apertura d'esame degli oggetti, quando ricorda che, vista la prassi in atto di bocciare ogni proposta che venga dai suoi banchi, preferisce ridurre al minimo lo sforzo, astenersi quasi su tutto così che maggioranza si prenda tutta lei la responsabilità di far tutte le cose, bene o male, a noi che ce ne importa. Scorrerà quindi assai veloce il lungo ordine del giorno affinché si arrivi in fretta agli interpelli. Arriveranno infatti intorno alle 21, quando ci sarà però soltanto il tempo di illustrare un poco quello intorno al porto e poi ci manda a casa tutti e si andrà ancora avanti fra un po' di giorni. La lista è lunga dunque, perché insieme a sto ultimo bilancio del sovrano ci stanno tutte le delibere allegate; imposte e tasse: IMU, TARI e TASI; aliquote, importi di tariffe, regolamenti di loro applicazione; ce n'è un poco per tutti insomma, tanto ce n'è forse un poco anche di troppo che minoranza dice pur qualcosa su quei duemilioni e rotti che sono il prezzo, molto salato, pagato al Conservco per la raccolta , lo smaltimento e lo spazzamento dei rifiuti. C'è la battuta, certo, su dove i furgoncini vanno a fare il loro pieno, ma è il prezzo complessivo per quel contratto di servizio che mai, visto il sistema, ha avuto una sua verifica al mercato e che forse sarebbe anche il momento di dargli una guardata e un'aggiornata. E' giusto quel che Piervalle dice, afferma Canio, bisognerebbe dargli una guardata a quel contratto e arriva, persino, a ipotizzare di delegare l'avversario alla materia. Chiudiamo il caso; passano in fretta gli argomenti, si arriva al piano, pure triennale, delle opere da fare. C'è dentro un po' di tutto, ma anche di niente perché, lo dice Canio, poi c'è sto patto e quanto si possa spendere è un incognita. Quindi, nella sostanza, parole loro, è un libro fatto di sogni e poco altro. Comunque vi ritroviam le cose anche di prima: l'eterna passeggiata che andrà dal lido a Villa Aminta, un'altra volta viale Duchessa e poi la Funivia frutto di quel'accordo con Regione, P.za mercato se mai sarà finanziata la richiesta così come la sala dei Congressi . Niente di niente ancor per la Cascinetta di Carciano, niente e ancora niente per la stazione di Navigazione laghi capoluogo. Pendono comunque su queste due cose gli interpelli, per cui vedremo cosa diranno prossimamente. La critica su questo documento va oltre al contenuto che per essere l'ultimo anno di mandato ci han messo anche di troppo. Il fatto è che spostano le cose di continuo, non tengono i programmi, non stanno mai sul pezzo. Sto viale Duchessa l'han messo e tolto già più volte, lo stesso vale per Lido-l' Aminta che dopo averci fatto una variante, ci tornano sopra con un'altra ancora di variante. Cosa vedremo dunque l'anno che sta in corso? niente vedremo, perché c'è sempre il porto. Giunti al bilancio, si va subito al sodo. Esso, più o meno è il copia incolla di quello che fu l'anno passato. Sale ancor e non si riduce affatto la spesa corrente del Palazzo. Sta circa intorno agli otto milioni e 7 cento mila e non son pochi. La critica sta tutta quanta qui, in questo trend che, salvo giusto un anno, non si è invertito, spostando la spesa corrente ad investire, per cui questa cifretta che, se fosse detta ancora in lire, farebbe saltare sulle sedie, non serve a cambiare nel bene il volto alla pubblica città, ma a vivacchiare. E' tardi ormai; l'ultimo anno è un anno perso; se quel che tante volte abbiano detto fosse stato un po' ascoltato, questo sarebbe un anno in cui si fa il raccolto ma, glielo dice pure Bertolino che invece di dargli del matto a sto Piervalle sarebbe stato meglio prestargli ascolto e un po' seguirlo, ma così volle sto popolo eleggendo un colonnello che poi sotto quei gradi cuciti, malamente, sulle spalle aveva, soltanto, quelli di caporale scelto di giornata. Passa, così si dice, anche il bilancio dopo la scaramuccia in aula tra Matteo e il Vice che non gradisce. Ancora un paio son gli argomenti ad esso anche connessi e poi, ormai son quasi le 21, c'è soltanto il tempo di esporre un po' il primo d' interpello. E' sempre il porto in prima fila che, giunto al suo anno 14 di vita, chiede che se proprio non si riesca a fare, almen ci sia giustizia. E' un lungo e minuzioso elenco l'interpello che ripercorre gli atti e punta il dito su quello che, certo che no l'interpellante, ma proprio le carte stesse rivelano. Soldi pagati in più, liberatorie date non dovute, responsabilità pure indicate ma poi non accertate. Insomma una schifezza dove pochi o nessuno, men che men Canio, possono dire io non c'entravo, io non sapevo, chiediamo ad altri.... Certo che vero è che l'avvallo spondale , più volte raccontato, è stata soltanto una gran balla passata dai media e dal Palazzo ad uso del popolo e della piazza. Lo pubblichiamo tutto l' interpello; esso fa parte anche di quell'esposto che pure spedimmo alla Procura della Corte perché se, ancora siamo in tempo, se non c'è il porto,ci sia un poco soltanto di giustizia, restituendo l' onore che oggi è perso.

GRUPPO CONSILIARE “INSIEME”
22/01/2014
Preg. mo Sig. Sindaco
Avv.Canio Di Milia

STRESA


OGG: Interpellanza art. 44 del regolamento sul funzionamento del Consiglio. Opere di costruzione porto turistico. Conformità a norme di legge e a norme contrattuali.


Affinché possa essere inserito all’o.d.g del prossimo consiglio utile si formula il seguente interpello.


La gestione del progetto di costruzione del porto turistico, all'esame puntuale svolto da questo Gruppo attraverso l'intervenuto accesso agli atti, rileva molte criticità, tanto da suggerire l'intervenuto inoltro di una compiuta relazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti, criticità che gli interpelli, sin qui svolti, non hanno mai dissipato.


Per queste ragioni viene depositata la presente interpellanza che si confida possa ottenere un esaustivo riscontro da parte del Sindaco in quanto titolare delle funzioni alle grandi opere.


Considerata la vastità e la complessità dell'argomento, si formulano puntuali domande che richiedono puntuali e non evasive risposte, onde dissipare o confermare i rilievi che questo Gruppo ha ritenuto dovere sollevare.


Si procede quindi in maniera sintetica e sistematica a porre una serie di quesiti che oltre ad ottenere una risposta, in molti casi, richiedono che l'Amministrazione si pronunci in ordine alle azioni che, conseguentemente, intenderebbe intraprendere.


1) In data aprile 2000 la Giunta Municipale del tempo approvò l'affidamento fiduciario del servizio di progettazione dell' opera a una terna di professionisti: Ing. Marco Ferri, Ing. Walter Ricca e Arch. Claudio Grignaschi:


Vedi deliberazione n. 68 del 19/04/ 2000, rettificata con atto n. 85 del 27/05/2000


Nel disciplinare allegato all'atto deliberativo appena ricordato si indicava come importo massimo dell’opera, tutte le spese incluse, la cifra di allora £. 6.000.000.000 (lire sei miliardi) di cui quella per l' onorario di progettazione era individuata in £. 152.645.346.


Da quel primo incarico erano, espressamente, escluse le spese per le indagini di tipo geognostico, idrologico, sismico, i rilievi batimetrici e i sondaggi sub lacuali che sarebbero stati oggetto di successivi affidamenti.


A fronte del definitivo affidamento di progettazione che prevedeva, come indicato in disciplinare, un importo massimo di spesa, al netto d'IVA e cassa professionisti, ora di €. 78.834,70, si registrò, invece, la liquidazione e il pagamento di un importo, sempre al netto delle voci IVA e Cassa, di €. 80,387,43, riferite alle prestazioni specifiche, oltre a, sempre nette, €. 21.563,77 per altre prestazioni, per un totale netto di €. 101.951,20 con uno sforamento di €. 26.116,50 rispetto alle somme regolarmente impegnate.


Non si è rintracciato alcun ulteriore provvedimento di impegno di spesa corrispondente agli indicati sfondamenti, né risulta assunto alcun atto di riconoscimento di debito fuori bilancio:


Vedi: Determinazione del Servizio Tecnico n. 27 del 12/03/2003 e Determinazione del Servizio Tecnico n. 35 del 20/02/2008


Si chiede quindi di confernare o smentire l'informazione e se confermata si chiede di conoscere come intenda procedere l'Amministrazione per il recupero delle somme .


2) Redatto il progetto, conseguita la sua approvazione e ottenuta la integrale copertura finanziaria, l'appalto per l'esecuzione dell'opera venne affidato alla A.T.I.: "Lavarini srl mandataria e Prini srl mandante" per un importo contrattuale, al netto del ribasso d'asta del 11,20%, di €.2.244.868,43:


Vedi Contratto rep. 6240 del 27/12/2002


Venne inoltre conferito incarico professionale per la Direzione dei lavori ad un solo componente della terna progettuale, nella persona dell'Ing. Marco Ferri, impegnando a tale scopo la spesa di €. 110.160,00, ogni onere incluso:


Determinazione n. 148 del 04/12/2002 del Responsabile del Servizio Tecnico,


Per tale ultimo affidamento riferito alla prestazione di direzione lavori per l'intera opera fatta oggetto di appalto, si registrarono liquidazioni e pagamenti in corrispondenza dei singoli stati di avanzamento dell'opera stessa e a saldo per totali, IVA e oneri di legge inclusi, €. 83.192,62.


A fronte quindi di un avanzamento dei lavori eseguiti che si attesterà, come nel seguito meglio sarà precisato, su un importo inferiore al 50% del totale contrattuale di appalto dell'opera, si registrarono pagamenti di prestazioni per D. L. ben proporzionalmente superiori, di cui non si riesce a trovare giustificazione alcuna, anche operando diverse simulazioni tariffarie:


Vedi Determinazioni del Servizio Tecnico: n. 239 del 10/12/2003, n. 155 del 31/08/2004, n. 140 del 30/09/2005 e n. 33 del 20/02/2008


Si chiede quindi di confernare o smentire l'informazione e se confermata si chiede di conoscere come intenda procedere l'Amministrazione per il recupero delle somme .


3) Nel corso dell'esecuzione dell'appalto dell'opera si riscontrarono ripetute difficoltà che diedero origine a nuovi incarichi per studi e perizie nell'intento specifico, poi dimostratosi vano, di superare le difficoltà costruttive riscontrate.


Le difficoltà costruttive non vennero infatti superate attraverso le soluzioni progettuali prospettate con le varianti, tanto vero è che l'esecuzione dell'opera venne poi definitivamente sospesa in quanto il progetto si rilevò impossibilitato ad essere attuato.


Con riferimento al tentativo di risoluzione delle problematiche emerse, si registrano i seguenti atti di spesa:


1) Prima perizia tecnica redatta da Ing. Marco Ferri liquidata per l'importo complessivo di €. 21.530,05 di cui non si è trovata traccia di atto di regolare impegno di spesa né di alcun riconoscimento di debito fuori bilancio:


Vedi Determinazione n. 46 14/04/2004 del Responsabile del servizio Tecnico


2) Seconda perizia tecnica affidata a Ing. Marco Ferri per redazione di variante e direzione dei lavori connessi, importo impegnato: €. 20.808,00 ogni onere incluso. Agli atti non è stato rintracciato provvedimento di liquidazione né si conosce se vi siano stati pagamenti:


Vedi Determinazione n. 133 del 10/07/2006 del Responsabile del Servizio Tecnico


3) Incarico a Prof. Alessandro La Magna per l'affiancamento alla progettazione di opere di alta specializzazione in collaborazione con Ing. Marco Ferri, con un impegno di spesa di €. 20.808,00 ogni onere incluso, liquidato per la somma di €. 15.300,00 :


Vedi Determinazione n. 134 del 10/07/2006 del Responsabile del Servizio Tecnico-Determinazione n. 7 del 07/05/2007 del Responsabile del Servizio Tecnico-Determinazione n. 114 del 15/06/25007 del Responsabile del Servizio Tecnico


4) Prestazioni professionali svolte da Ing. Marco Ferri nell'ambito delle funzioni di direttore dei lavori e svolte in relazione a affermato sopravvenuto "imprevisto geologico", liquidate per la somma di €. 33.739,04 di cui non si trova traccia di regolare specifico impegno di spesa, né di atto di, eventuale, riconoscimento di debito fuori bilancio:


Vedi Determinazione n. 54 del 27/03/2007 del Responsabile del Servizio Tecnico


Si chiede quindi di confernare o smentire l'informazione e se confermata si chiede di conoscere come intenda procedere l'Amministrazione per il recupero delle somme .


4) A seguito dell'accerta impossibilità a proseguire la realizzazione dell'opera sulla base del progetto Ferri, ancorché fatto oggetto di alcune onerose varianti, la sua attuazione venne prima sospesa e poi definitivamente abbandonata a uno stadio attuativo che non consente, tutt'ora, minimamente l'utilizzo funzionale di gran parte di quelle eseguite ed il contratto di appalto con l'A.T.I. venne risolto per mutuo consenso :


Vedi Determinazione n. 94 28/05/2007del Responsabile del Servizio Tecnico


Parimenti e inopinatamente, a seguito d' intervenuto accordo tra le parti, venne risolto, sempre nel corso del 2007, il contratto di appalto di progettazione in essere con la terna progettuale, rappresentata da Ing. Marco Ferri, si presume liquidando al medesimo ogni sua residua pretesa economica considerata la condizione da questi posta nella sua nota di accoglimento della risoluzione consensuale.


Vedi Lettera del 20/12/2007 prot. di ricevimento n. 20029 20/12/2007


A seguito del definitivo abbandono dei lavori oggetto di appalto, la Giunta municipale ebbe ad accertare l'entità delle somme spese che risultarono pari ad €. 1.069.214,07 per lavori, mentre per IVA, spese professionali di progettazione e direzione lavori, collaudo, responsabile di sicurezza, altre spese in economia ecc., a totali €.450.077,47:


Vedi Deliberazione n. 210 del 18/12/2007


Per quanto riguarda le ragioni che impedirono l'esecuzione del progetto, venne consegnata Perizia Tecnica, datata giugno 2005, redatta dal Dipartimento di Ingegneria Navale dell'Università degli Studi di Genova, a firma Ingegneri Mascia e Gualeni.


In essa venivano evidenziate, con chiarezza, le ragioni di insufficienza, carenza progettuale se non veri e propri errori di valutazione che, a giudizio di quei Periti, furono determinanti nel causare l'impossibilità di eseguire l'opera secondo le previsioni progettuali ed obbligarono l'interruzione della sua costruzione.


In particolare la perizia evidenziava:


1) Con riferimento alla relazione geologico-tecnica-idrologica a firma Dott. Geol. Fulvio Epifani datata luglio 2000, la perizia contiene una serie di considerazioni, persino inquietanti, circa il grado di insufficienza con cui la progettazione è stata, successivamente,condotta.


Affermano infatti i Periti:


a) Che i sondaggi praticati avevano evidenziato caratteristiche del "terreno di densità elevatissima e quindi poco adatto all'infissione" (vedi pagina 9 del Cap. 3)


b) Che era evidente che "tali materiali male si prestano ad una soluzione progettuale di palancole infisse nel terreno per battitura……..difficoltà……ulteriormente accentuata dalla presenza dei trovanti di micascisto" (vedi pagina 12 del Cap.6)


c) Che le considerazioni conclusive della relazione geologico-tecnica-idrologica "sono fortemente contraddittorie con l'ipotesi di avvallamento spondale successivamente invocata a motivazione della seconda variante" (vedi pagina 16 del Cap. 8)


d) Che in realtà la soluzione tecnica adottata, infissione di palancole, risulta "incompatibile con la natura del terreno, accertata attraverso l'indagine geologica, proprio per le ottime caratteristiche dello stesso" (vedi pagina 16 punto 3.1.4. )


Scrivevano i Periti che il livello d'indagine svolto attraverso le indagini geologiche "fosse sufficientemente documentato e approfondito" (vedi pagina 16 ultimo capoverso punti 3.1.4.) e quindi, aggiungiamo noi, come non possa attribuirsi a una tal carenza quanto poi risultato impossibile ad essere eseguito, ma al contrario ne vengono accentuate le responsabilità della fase progettuale che non ha tenuto conto dei dati delle indagini svolte pur essendo le conclusioni delle stesse, come rilevato dai Periti, fortemente e gravemente contraddittorie con gli stessi risultati conseguiti.


2) Con riferimento poi allo sviluppo progettuale dell'opera, i Periti traggono alcune considerazioni che riteniamo evidenziare.


a) Quanto alla relazione generale, i criteri di progettazione: "mancano di un diretto riferimento alle risultanze dell'analisi geologico-tecnica" (vedi pagina 18 punto 3.2.1.)


b) Quanto alla descrizione del progetto: l'analisi geognostica avrebbe dovuto dissuadere dalla scelta della soluzione a palancole” (vedi pagina 19 ultimo capoverso)


c) Sempre in merito alla descrizione del progetto: "il muro esistente ha dato segni di un significativo dissesto ed ha richiesto interventi di consolidamento e sottomurazione, oggetto di variante in corso d'opera. In nessuna parte della documentazione a disposizione degli scriventi sono stati reperiti documenti attestanti accertamenti sulle opere esistenti" (vedi pagina 20)


d) In merito alle verifiche di stabilità della diga foranea: “si sono evidenziate criticità nella realizzazione delle opere proprio per la mancanza di analisi e conseguente progettazione delle diverse fasi realizzative” (vedi pagina 27 punto 3.2.2. del Cap. 5)


e) Quanto alle sezioni de bacino portuale:"le sezioni rappresentate .……….non possono essere considerate esecutive, essendo prive delle informazioni necessarie…….." (vedi pagina 30 ultimo capoverso)


f) Quanto alle sezioni della diga foranea: ”le sezioni rappresentate .……….non possono essere considerate esecutive…….." (vedi pagina 31 punto 3.2.10.)


g) Quanto ai particolari strutturali-cementi armati solette di ripartizione…...:"sono indicate armature e dettagli di incerto posizionamento…….." (vedi pagina 32 punto 3.2.16.)


i) Quanto ai particolari delle parti impiantistiche ….:"i contenuti delle tavole non corrispondono ai requisiti di un progetto esecutivo." (vedi pagina 32 punto 3.2.18.)


3) Con riferimento, più in particolare, ai contenuti del capitolato speciale di appalto, i Periti traggono considerazioni che meritano di essere sottolineate.


a) Contestano la previsione di capitolato che demandava all'appaltatore ulteriori sondaggi per la determinazione della natura dei terreni, nonché per la verifica batimetrica dei fondali. Affermano, sempre i Periti, che tale previsione è obsoleta facendo riferimento a una normativa non più in vigore (vedi pagina 35 primo capoverso) e a penultimo capoverso di pari pagina affermano: "Tali determinazioni dovevano essere note a priori, per poter redigere il progetto esecutivo di un appalto "a corpo"……….L'impresa doveva invece compiere le operazioni necessarie a verificare che le ipotesi progettuali fossero conformi allo stato dei luoghi"


4) Con riferimento poi alle considerazioni conclusive riguardanti il progetto esecutivo, i Periti tracciano un giudizio senza appello.


a) Ribadiscono l'insufficienza progettuale rispetto le fasi realizzative dell'opera, specie per quanto riguarda le opere a lago, sostenendo che se fossero stati eseguiti gli studi specifici, essi avrebbero evidenziato l'impossibilità di realizzare l'opera stessa.


Criticano la scelta di sostituire un terreno dotato di caratteristiche geotecniche elevate con altro al più di uguale se non inferiore caratterizzazione geotecnica, ribadiscono l'incompatibilità della scelta di utilizzo delle palancole, con le caratteristiche del terreno, sostenendo: “le contraddizioni tra la natura del sito e le scelte progettuali” ( vedi pagina 37 secondo capoverso)


5) A maggior scrupolo di analisi, i Periti ipotizzano anche il caso in cui le palancole non avessero trovato ostacoli a essere infisse e esaminano se, in tale caso, il progetto avrebbe potuto andare a buon fine.


a) Anche in tale ipotesi le loro conclusioni non paiono diverse, tanto che essi, motivatamente, concludono affermando che: "Tale soluzione progettuale sarebbe risultata comunque non realizzabile" (vedi pagina 38 punto 3.2.25.).


6) Anche l'indagine geologica svolta per tentare una soluzione al problema è stata fatta oggetto di considerazioni in perizia.


a) Viene presa in considerazione l'indagine del Geol. Dott. S. Pellini la quale evidenzia come la verifica effettuata per l'ottenimento di condizioni di sicurezza della struttura, "non trova corrispondenza nell'effettiva situazione dichiarata" del diaframma realizzato "a riva" (vedi pagina 42 Cap. 5), mentre per quanto riguarda la struttura "a lago", i Periti scrivono che la sequenza indicata per l'esecuzione: "non è a giudizio degli scriventi percorribile, ma in particolare le operazioni indicate non sono coerenti né finalizzate alla realizzazione della diga" ( vedi pagina 42 Cap. 6, sino a inizio di pagina 43).


7) Anche la variante tecnica approvata è stata fatta oggetto di esame.


a) Osservano i Periti che, secondo la Direzione Lavori: "le varianti si sarebbero rese necessarie a causa di circostanze non prevedibili in fase progettuale" ( vedi pagina 45 Punto 4.2.1.), tesi questa ampiamente contraddetta in tutto l'impianto peritale.


b) Rilevano i Periti come: "tutta la variante si basa quindi su una batimetria differente da quella di progetto, ma che tale evento non trova una ufficializzazione" (vedi pagina 48 finale e pagina 49 iniziale). Giudicano le modifiche apportate alle opere a terra, se non sufficienti a soddisfare tutti i requisiti di resistenza e stabilità, migliorative rispetto la soluzione originaria. Ribadiscono a pagina 57 come l'andamento del fondale indicato nelle sezioni non corrisponda alla batimetria di progetto originario (vedi pagina 57 Punto 4.2.10.).


c) In conclusione di esame osservano che: "Data la delicatezza delle operazioni da eseguire, soprattutto per le opere a lago, l'analisi delle differenti fasi operative avrebbe richiesto studi specifici" ossia rilevano debolezze progettuali già proprie del progetto originario, ma riproposte ancora in variante e continuano: "Al di là del fatto che gli scriventi non condividono sia la soluzione progettuale, sia la successione delle lavorazioni descritta per la costruzione, la loro elaborazione avrebbe indotto ad approfondire il progetto e di accertarne la effettiva realizzabilità…………... La soluzione prescelta pare agli scriventi poco razionale e del tutto non economica……………….Inoltre ……………., la variante fa riferimento ad una batimetria che indica fondali più bassi di quanto risultava dal progetto, con conseguenti altezze del riempimento tali da indicare la stabilità dei terrapieni come elemento critico della soluzione proposta". vedi pagina 62 Punto 4.2.26.)


8) Un capitolo apposito viene dedicato dai Periti all'analisi dei rilievi batimetrici, criticità questa che comparirà anche in sede di redazione dell'ultimo nuovo progetto esecutivo redatto dalla ditta Guerrini SPA.


a) I Periti dispongono di un rilievo commissionato nel corso del 2004 dal proprio Dipartimento alla società CO.L.MAR. e lo mettono a confronto con gli altri tre disponibili, quello utilizzato per la redazione del progetto originario datato 2000, uno successivo del 2003 redatto da altro soggetto e quello revisionato dal medesimo primo rilevatore, poi utilizzato per la redazione della variante.


I Periti avvalorano la tesi di una poca attendibilità del primo (vedi pagina 66 Punto 5.5), mentre nelle conclusioni ritengono che il rilevo 2003 sia quello che presenta una morfologia molto simile allo stato dei luoghi.


Non ne traggono comunque ulteriori considerazioni in relazione agli effetti sulla progettazione, ma ricordiamo quanto già da essi scritto a pagina 62 Punto 4.2.26.


A fronte di tale minuziosa e dettagliata perizia da cui si sarebbero dovute, con facilità, individuare alcune responsabilità, l'Amministrazione Comunale non promosse alcuna azione conseguente, ma come già sopra indicato, pervenne nel corso dell'anno 2007 alla risoluzione consensuale del contratto di servizio in essere con il responsabile della progettazione, liquidando a suo favore ogni onere pattuito per la redazione del progetto risultato inattuabile, non solo, ma fondatamente, si ipotizza che quanto liquidato fosse anche superiore a quanto pattuito.


Si chiede quindi all'Amministrazione di fornire esaustivi elementi capaci di non confermare i contenuti della perizia citata e di fornire ogni utile chiarimento e giustificazione sulla comunque intervenuta liquidazione delle prestazioni progettuali rilevatisi incapaci di dare soluzione all'opera e sull'intervenuta liberatoria contrattuale e, nel caso, si rilevasse incauta e illegittima l'azione svolta dall'Amministrazione si chiede di conoscere come intenda procedere per il recupero delle somme .






5) I lavori eseguiti vennero comunque fatti oggetto di collaudo tecnico amministrativo affidato a Ing. Alfredo Rogora per l'importo, complessivamente riferito all'intera opera, di €. 40.979,04, liquidando poi al medesimo la limitata somma di €. 18.145,52.


Si manifestano riserve sull'entità dell'importo di affidamento e della successiva liquidazione.


Vedi Determinazione n. 77 17/05/2003 del Responsabile del Servizio Tecnico-Determinazione n. 36 20/02/2008 del Responsabile del Servizio Tecnico


Si chiede quindi se mai sia stata eseguita una qualche verifica sull'entità della somma liquidata e se confermate le riserve espresse nel presente interpello si chiede di conoscere come intenda procedere l'Amministrazione.


6) Per quanto riguarda ulteriori rilievi, con particolare riferimento alla progettazione esecutiva redatta dalla impresa Guerini, essa è già stata fatto oggetto di precedente interpello che, per la parte inevasa, essa viene riproposta integralmente in punto opere di formazione del bacino portuale, chiedendo che ad essa venga data una esauriente risposta capace di dissipare o, invece, confermare le riserve espresse sempre nella precedente interpellanza, non avendo alcun pregio la giustificazione data dal Sindaco in quella seduta circa l'impossibilità di darvi riscontro.


Si attende quindi riscontro a quel precedente interpello


Il Gruppo Insieme


nterpellanti ringraziano












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