Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

giovedì 5 giugno 2014

BILANCIO DI UN MANDATO




Si appresta dunque Canio, a metá d’anno, a farsi approvare quel che si annuncia essere il nono Bilancio del suo regno. L’ invidiabile primato lo si annuncia nel giorno in cui, inattesa, va in porto, almen per ora, l’imposta sullo sbarco. Otto milioni 384 mila e rotti é la previsione della spesa. Riprende quindi gia a salire quella corrente che nell’anno terminato aveva chiuso il conto in otto milioni 292 mila e poi c’erano i rotti. Sembrava fosse in corso una cura dimagrante per spingere, invece, la spesa da investire, ma la speranza dura poco e se non c’é un decreto che l’ impone difficile che Canio, che é pure l’autodelegato alla materia, si imponga la cura dimagrante. D’altronde il conto presto torna, un ritocchino all’IMU si fa presto e un punticino vale, da solo, un tesoretto. Son circa infatti un 450 mila euro e ora che sti punticini sono nove, diventa da sola la cifra che somma a 4 milioni 142 mila di euro che é metá di sto Bilancio. Questa é la sintesi piú estrema che del documento si puó fare, mentre quanto al resto non c’é poi molto da dire. Non è che Canio nell’ultimo anno del suo regno ci metta le cose che giá prima s’era scordato. Ci mette le cose che non gli costano un impegno; insomma va avanti a cambiare un po’ di luci, ma i nodi strutturali sono altri, e non c’é verso, noi non li vedremo piú risolti. Dunque messo il Comune sotto la tutela di quel patto con anni tre d’anticipo sul tempo, rinviata senza giudizio la cura dimagrante della spesa, guardatosi assai bene di cercare e anche poi trovare le alternative al patto che, come spiegato, anche c’erano, rimestati e rivoltati poi piú volte programmi, progetti e le promesse, rimane Canio con il cerino accesso in mano. Poi la sua retorica é anche buona, illude allocchi e poco in forma, ma la sostanza é un’altra e il suo bilancio di fine del mandato ne é proprio anche la prova.

Nessun commento:

Posta un commento