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giovedì 26 giugno 2014

SFIDE





Svelata ieri la strategia di Canio nel coltivar le relazioni consiliari, si torna oggi a cose serie ed ecco che sempre Canio si propone, commentando la corsa andata male per guadagnar, avanti agli altri, il bollo dell'Unesco. Si sveglia dunque, bruscamente, il Capo della Perla dopo un sonno durato tanti anni. Si sveglia il giorno dopo, a tempo un po' scaduto, dimentico che giusto il giorno prima ha messo l'energia a festeggiar la gara programmata che contrasta con il sito ora invocato. E' proprio bipolare. Si sveglia dunque da un sonno durato un po' di anni, seppur cercammo, durante il dormiveglia, di dargli anche la sveglia. Lui ci rispose che era l'Ente, ora in soppressione,quello cui era demandato curare l'istruttoria sulla cosa e così tornò a curare le altre cose, quelle che, come sappiamo, col sito dell'Unesco non quagliano. Comunque si è svegliato dettando la ricetta che, secondo lui, sarebbe forse la più giusta, cioè utilizzare il perimetro di gara per l'off shore come confine del sito ipotizzato. Vedremo dunque, o meglio, per ora non vedremo quale sarà la piega che prenderà la cosa perché l'interesse è scarso, la volontà forse non c'è e la sfida per metterci il cinquantesimo bollino dell'Italia ormai è andata pure persa. Pazienza, la consolazione è grande per il successo avuto dall'off shore. Trentamila persone, raccontano, hanno affollato il litorale; ciò che vuol dire che diecimila autovetture avrebbero raggiunto la Perla in questi giorni. Se fosse vero sarebbe una follia, ma queste statistiche dei media son un po' come quelle che si rimbalzano questure e sindacati o movimenti il giorno dopo che sfilano quest'ultimi a S. Giovanni. Tutti felici comunque non c'è dubbio, prendiamo per buoni anche sti numeri che tanto la prova mica c'è e mentre, con qualche imprevisto non atteso, si smontano le tende degli Emiri, si annuncia già di nuovo la prossima edizione dell'off shore.

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