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martedì 29 settembre 2015

CAPOMASTRO II




Comunque va ben forte il nostro Borgomastro; l'eredità che ha avuto, da un tal detto Di Canio, di buche grandi come fosse e ponti tibetani ormai cadenti, in un che non si dica ha provveduto. L'urgenza dei lavori era ben vera; apriva la stagione dell' Expò, per cui ci prese gusto e spinto dallo slancio, rimediò firmando degli ordini bislacchi, ma efficaci. Da lì a veramente pochi di si chiusero le buche in un momento e manco parve fosse vero. Ma tanto parve poco vero che appena fu finito l'intervento una buca si riaprì come era prima, anzi un poco più di quanto era già prima. Sta volta il Borgomastro rimase un poco anche fregato; quell'ordine di far le cose in fretta che con tanta decisione aveva dato, con troppa velocità parve eseguito. L'effetto fu un disastro e quando sto rimedio si rilevò peggio del male, non parve il Borgomastro esser capace di correre ai ripari. Il risultato peraltro è presto detto; la nota passeggiata fronte lago, agli occhi del milione e su di lì che, nell'anno dell'Expò l'hanno solcata, ha mostrato al mondo intero di quanto il genio italico è capace. Lo stesso G.C., detto Zanetta, che la solca ogni mattina col fido a lui devoto bel cagnone, non pare che fosse soddisfatto dei ruderi che mai furon già visti e che gli facessero quest'anno a lui la concorrenza. Comunque ciò non toglie che, ugualmente, mi imprechi ogni qualvolta mi veda passar in bicicletta violando il codice stradale, ma se qui io sì l'ho confesso, commetto un peccatuccio da strapazzo, mi aspetto anche da lui la confessione, che quanto a assoluzione…………… .Comunque andiamo avanti e quindi arriviamo al ponte "tibetano". Il ponte è provvisorio, ma qui è un po' tutto provvisorio e pure lui è frutto dell'ordine imperioso uscito dalle stanze di Palazzo in un momento di assai grave imbarazzo. Non è venuto bene, lo vediamo; qualcuno avrà pensato che sia stato fatto soltanto giusto il tempo della grande esposizione. Di questo anche noi ce ne auguriamo e siamo tutti assai molto curiosi di conoscere il nuovo oggetto misterioso che, ormai ci siamo, una mano avrà pure disegnato. E mentre confidiamo, per ora noi ammiriamo quel mucchio di detriti che ha fatto da cornice tutto l'anno traguardando verso le Isole e le stelle. Insomma c'è lavoro, stia sveglio il Borgomastro, si guardi da cazzate e robe varie, ascolti un po' i "nemici" che son sempre, in fondo, assai meglio degli " amici" .



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