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lunedì 16 dicembre 2013

DELITTO E CASTIGO


Nell'ultimo Consiglio Canio incaricò l'ultimo imbarcato di interrogar lo stesso Canio circa l'ineleggibilità presunta che fosse mai sopravvenuta di Vecchi riguardo al fatto che aveva sottoscritto il ricorso, avanti il TAR, avverso lo stralcio di " Zanetta"; inoltre sempre Canio pregò quel Consigliere di interrogarlo pure intorno al fatto che, il già citato Vecchi, avesse partecipato o meno all'esame del solito argomento ed al suo voto. Non ebbe dunque Canio miglior occasione per dare una pubblica risposta. Quasi facendo anche un po' il sorpreso, Canio ebbe a confermare che sì quel Vecchi aveva firmato quel ricorso e che ora era aperto dunque anche l'esame se, come e quando non fosse il caso di contestargli l'ineleggibilità sopravvenuta. Si aspettan pertanto le nuove mosse di Canio e la sua squadra che, se son vere le parole pronunciate, non si tarderà a veder il primo effetto esser compiuto, portando in aula la contestazione a Vecchi dello stato in cui ora si trova. La mossa comunque era prevista, non prende Vecchi alla sprovvista e quando e se la cosa andrà in Consiglio, allora si vedrà quale sarà la linea da osservare. Altro discorso invece sull'altro punto oggetto di domanda, cioè se avesse mai sto Vecchi partecipato all'esame ed al voto sempre intorno al caso "stralcio". Sul punto Canio confermò certo sto fatto, ma poi vi aggiunse anche dell'altro, cioè che per il sol fatto di essersi Vecchi seduto nel suo banco del Consiglio, aver parlato e espresso un voto avverso al noto stralcio, lui, sempre sto Canio, era in dovere di segnalare, e dai ci siamo, il fatto alla Procura perché era padrone di due stanze di una casa lì vicino. Insomma per farla molto breve, Canio ravvisò pure il reato d'abuso d'atti in capo a Vecchi perché, lo dice lui proprio sto Canio, avendo un interesse, avrebbe preso parte a decisione. Il caso è interessante perché fa il paio, possiamo dirlo, quando noi dicemmo che, facendo il noto stralcio c'era, magari, anche l'abuso in atti dell'ufficio. Per tali affermazioni, da Canio son stati querelati 5 consiglieri per diffamazione, un altro consiglier due volte per anco diffamazione a mezzo stampa e sempre per tutti è stata fatta  una segnalazione alla Procura per calunnia. Ora ci siamo, il gioco delle parti si ripete, Canio pubblicamente accusa un consigliere d' ipotesi reato e, se tanto mi da tanto, quel Consiglier dovrebbe ora querelar Canio, così siam giusto pari. Però qui si deve aggiungere un fatto assai importante che mentre quando noi dicemmo a Canio : " stai ben attento,che forse poi è reato", noi lo facemmo con tali e tante argomentazioni che ritener aver agito senza criterio, è dura sostenerlo. Canio invece  non ha per nulla approfondito l'argomento; ha invece confuso l'interesse, specifico e concreto, di cui parla la norma che obbliga il consigliere all'astensione con l'altro per cui si fa ricorso che è il solo legittimo interesse. Sulla questione c'è già la Cassazione che si è pronunciata in merito e non c'è dubbio; Vecchi poteva e quindi anche doveva partecipar all'esame e al voto intorno a quello stralcio, non era in ballo il suo specifico interesse che non c'era, come non dunque c'è del reato, da Canio già annunciato, manco l'ombra, e a questo punto quindi Canio ha diffamato ?                  

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