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lunedì 30 dicembre 2013

L'INCOMPIUTA


Sta volta sarebbe, forse, quella giusta, così almeno sembrerebbe perché, dopo un'attesa durata solo un decennio, se è vero quello che Luca Gemelli ha raccontato, tempo soltanto un po' di giorni e l'opera più attesa, l'incompiuta, dovrebbe riprendere il cammino. Noi ci facciamo tutti gli scongiuri perché il cammino prosegua sino in fondo e non si fermi. Vedremo dunque se, per caso, non salta fuori la necessità che occorra fare una qualche bonifica bellica o se a qualcun'altro non venga in mente che occorra una verifica archeologica o anche soltanto quella sismica. Comunque per ora tutto è a posto e grazie alla generosità di quest'impresa che in due anni farà i lavori e in sei, buono per lei, si prenderà poi i soldi, il nuovo governo che uscirà dalle urne nell'anno due volte mille e 15, avrà la fortuna di tagliare il nastro inaugurale dopo un'attesa che dir che è stata lunga è dire poco. Intanto l'impresa che aveva abbandonato si è presa, giustamente, l'indennità di buona uscita e altri 50 mila in euro sono volati via quasi per nulla. Un gran successo dunque e il traguardo del porto si avvicina, così almeno questo sarà il tema di fondo che Canio e il suo governo lanceranno col nuovo anno a tutto il loro popolo elettore. La video conferenza sarà già belle che pronta e ai primi di gennaio, attraverso la rete, entrerà nelle famiglie annunciando l'evento atteso da ormai solo due secoli. Grande successo dunque si profila all'orizzonte e forse l'intero anno, ormai alle porte, sarà tutto impegnato in gran festeggiamenti. Che questo fatto, ove sarà poi anche confermato, sia anche un bene è fuori dubbio, anzi non c'è proprio nessun dubbio, così come non c'è alcun dubbio che l'opera incompiuta è un grande scandalo. Canio e il suo governo anziché, come promisero, cercare di chi era la colpa del disastro, aggiunsero soltanto nuove colpe ad altre vecchie colpe per poi nasconderle insieme tutte quante dentro quel mare di soldi senza fine. Le carte parlano, e noi che le abbiam lette, come sapete, ne abbiamo fatto oggetto di un dettagliato esposto che è stato inviato alla Procura della Corte. Morale dunque è questa: facciamo gli scongiuri perché l'opera incompiuta sia compiuta, ma chi ha sbagliato, per favore, adesso paghi.                                

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