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giovedì 5 dicembre 2013

RE-PORT.TERZA PARTE

Ieri dunque abbiamo riportato, con sintesi, il contenuto di quella perizia che fu scritta nel corso dell'anno 2005 e che bocciava un po' tutto il progetto di quel porto. Ce n'era forse a basta e anche avanzava  per dire a quella schiera di tecnici, ingegneri e professori che si eran cimentati in quel progetto: andate a casa per favore e quanto ai soldi…. poi vedremo. A casa infatti  qualcuno poi è anche andato, ma i soldi  con sé, invece, li ha portati.  La fonte del problema numero uno sembrava dunque essere sempre ste palancole, che con ostinazione qualcuno s'era messo in testa che bastasse, con forza, anche picchiare che quelle, alla fin fine, finissero poi per andar nel loro  posto. La cosa invece andò sempre diversa, voi infatti oggi leggerete come sempre son state le palancole la fonte successiva degli altri e mai finiti grandi  guai. Insomma la Perizia rimase un po' troppo inascoltata per quanto di buono e giusto essa scriveva e quindi si cadde nuovamente in maggior guai, mentre ormai in preda ad una febbre da cavallo, saliva sempre più l'asticella della spesa. Comunque seguite com' è andata ancora la vicenda e poi, domani, a voi la commentiamo.

  
In tema di prove circa le carenze, gli errori e i difetti della progettazione si osserva e si aggiunge essere cosa nota ai Consiglieri che qui sottoscrivono che la associazione di imprese appaltatrice dell'opera ebbe difficoltà a trovare sul mercato assicurativo una compagnia disponibile a stipulare la polizza CAR.
In particolare risulta che essendosi essa rivolta a una primaria compagnia nazionale, la INA-Assitalia, la stessa, prima di procedere al contratto, volle acquisire la documentazione tecnica relativa all'indagine geologica svolta a supporto della progettazione. Tale documentazione venne inoltrata alla sede centrale della Compagnia dove, analizzata dai  periti, il responso fu che si trattava di un'opera ad alta probabilità di sinistro e fu preclusa la stipula della polizza.
Successivamente, non essendo stata attuata l'ipotesi progettuale della variante approvata, se non limitatamente pro quota di circa 1/6 della parte immersa della diga foranea, soltanto nel corso dell'anno 2007 venne dato nuovo impulso alla realizzazione dell'opera  e la Giunta Municipale pervenne alla approvazione di un nuovo e ulteriormente diverso progetto di completamento, di livello solo definitivo che prevedeva il completamento delle opere  portuali avviate e sospese.
Tale progetto fu sottoscritto da Architetto progettista interno, responsabile al tempo del servizio, a cui erano stati forniti apporti di ordine specialistico da parte di altri professionisti esterni.
Il progetto, sostanzialmente uguale sotto il profilo architettonico a quello iniziale e di variante, si differenziava da questi per soluzioni strutturali molto diverse.
Si osserva tuttavia che, anche in questa soluzione, non veniva completamente abbandonato l'utilizzo delle palancole che, invece, la perizia aveva fatto oggetto di forti critiche.
L'importo complessivo delle opere, riferite al nuovo progetto di completamento, lievitava a €. 3.784.000,00, di cui per lavori €. 3.018.053,00, mentre le nuove spese tecniche venivano esposte, nel nuovo quadro economico, pari a complessivi €.  281.520,00:
Deliberazione G.M. n. 211 del 18/12/2007
Ottenuto dall'Ente Regione il finanziamento mancante, veniva esperita la nuova procedura di gara di appalto, questa volta  "integrato", con l'onere di progettazione esecutiva a carico dell'appaltatore.
L'esito di gara dava, tuttavia, origine a un contenzioso giurisdizionale risoltosi, dopo alterne sentenze e reiterati giudizi di primo e secondo grado, con l'assegnazione definitiva dell'appalto alla ditta Guerrini SPA che aveva praticato il miglior ribasso d'asta pari al 21,556% corrispondente ad un importo contrattuale per lavori di €.2.463.062,40, mentre per la progettazione esecutiva e la predisposizione del piano di sicurezza di netti  €. 81.250,00:
Contratto Rep. 6531 del 08/09/2011
L'impresa, sottoscritto il contratto, rappresentò tuttavia all'Amministrazione l'opportunità, se non la vera e propria necessità, che in sede di progettazione esecutiva venissero apportate al progetto, oggetto del contratto, alcune modifiche migliorative.
L'Amministrazione rispose positivamente alla richiesta avanzata dall'Appaltatore, a condizione che la spesa non subisse aumenti:
Deliberazione G.M. n. 66 del 18/06/2011
L'impresa appaltatrice tuttavia comunicò, più oltre, che per garantire la stabilità e la buona riuscita dell'opera, a seguito degli ulteriori approfondimenti svolti e delle verifiche eseguite, occorreva redigere un progetto esecutivo con soluzioni strutturali assai diverse da quelle previste nel progetto definitivo posto in gara.
Tale soluzione progettuale venne poi presentata dall'Impresa e sottoposta, da parte dell'Ente, alle verifiche tecniche di rito e, concluso l'esame in senso positivo, venne approvata dalla Giunta Municipale:
Deliberazione G.M. n. 83 del 04/07/2012
L'importo contrattuale, a seguito della predisposizione di tale nuovo progetto esecutivo, si attestò, pur con l'applicazione del medesimo iniziale ribasso d'asta del 21,556%, nella cifra contrattuale, per soli lavori, di €. 3.614.966,13, mentre la spesa per la progettazione esecutiva e il coordinamento della sicurezza lievitò a €. 133.000,00.
Si determinò quindi un aumento contrattuale netto di €. 1.151.903,73 per i soli lavori, pari al 46% e di €. 51.750,00 per le spese di progettazione e sicurezza.
L'importo totale, ogni onere incluso, della spesa riferita quindi all'attuazione del progetto di completamento delle opere portuali si attestò a €. 4.464.000,00 contro gli €. 3.784.000,00 iniziali del progetto di completamento andato in gara, assorbendo così totalmente il ribasso d'asta conseguito di circa € 900.000 e necessitando ulteriori nuovi fondi per oltre €. 500.000.    
A tutto ciò si aggiungono gli importi della spesa già pagata per il primo progetto e per l'esecuzione delle opere iniziali e abbandonate, allo stato in cui ancora oggi versa l'opera totalmente  inutili, che fu di  €. 1.519.291,54, come già più sopra esposto.
Si raggiunge dunque una cifra complessiva, ad opera compiuta, che dovrebbe attestarsi a €. 5.983.291,54 contro la previsione del primo progetto incompiuto, a firma Ing. Marco Ferri, di totali complessivi €. 3.098.741,39, cioè un sostanziale raddoppio della spesa per la medesima opera.
Alla data della presente persiste tuttavia il blocco dei lavori, sia perché l'impresa appaltatrice ha, nel frattempo, cessato la propria attività e si troverebbe in procedura  fallimentare, sia perché non si conosce ancora la volontà delle uniche due restanti imprese, partecipanti alla gara, a subentrare nel contratto alle medesime condizioni economiche dell'impresa cessata, sia perché non sarebbe ancora stato ottenuto, anche se forse imminente, l'assenso Regionale allo sblocco dell' importo del finanziamento concesso per l'opera e riferito all'importo pari al ribasso d'asta di circa €. 900.000.
Anche nel caso del secondo progetto, di livello definitivo, datato 2007, quello appunto posto in gara ultima esperita, sussistono in relazione all'esito che poi ha avuto, fondate perplessità sul fatto che rispondesse totalmente ai requisiti previsti da normativa e comunque non contenesse elementi tali da ritenerlo non privo di difetti, carenze o veri e propri errori.
In particolare si evidenzia che la soluzione progettuale strutturale è stata, non senza fondati dubbi di legittimità da parte della stessa amministrazione, poi ritenuti superati, radicalmente modificata in sede di progettazione esecutiva da parte della Ditta Guerrini Costruzioni SPA, abbandonando definitivamente l'utilizzo delle palancole per la realizzazione della diga foranea e che tale soluzione, nonostante la sua onerosità, è stata fatta propria dall'amministrazione in quanto il progetto posto in gara è risultato, addirittura e anche questa volta, inattuabile.
L'affermazione circa l'inattuabilità del progetto non è dei Consiglieri firmatari, ma è espressamente contenuta in una relazione di parere richiesto dalla stessa amministrazione appaltante al proprio legale di fiducia, avvocato Pafundi.
In tale parere l'affermazione è più volte richiamata, pur mitigata poi dalle cause a cui imputare le ragioni della impossibilità di esecuzione.
Sulle ragioni dell'impossibile attuabilità del progetto che ne imposero la sua radicale e onerosa ultima revisione, una relazione, specificatamente commissionata, redatta a firma di Ingegner L. Baldo che si allega sub 2, ne indaga le cause al fine di escludere quelle derivanti da errore.
 
CONTINUA

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