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mercoledì 4 dicembre 2013

RE-PORT: SECONDA PARTE




Oggi andiamo avanti, mentre ieri abbiamo visto come quel porto era, ben presto, diventato per qualcuno un uovo d'oro. Più si sbagliava e più lo si premiava; un bancomat che funzionava senza sosta e che staccava assegni di un  qualche dieci mila euro quasi a volta. Con questo ritmo, gli errori divennero soltanto una fortuna, per cui anziché correggerli ne fecero di molti anche degli altri. Oggi vediamo meglio dove sti errori, peraltro a volte grossolani, stavano annidati. Stupisce infatti perché mai non li vedessero, se poi quando chiamarono due tipe mandate dal Dipartimento Genovese di Ingegneria navale, queste se ne accorsero ben presto, così che scrissero la loro relazione dove nero sopra bianco, tutto quanto stava detto.
In particolare si evidenziano i seguenti passi della perizia redatta dalle due Ingegneri incaricate :

1) Con riferimento alla relazione geologico-tecnica-idrologica a firma Dott. Geol. Fulvio Epifani  datata luglio 2000, la perizia contiene una serie di considerazioni, persino inquietanti, circa il grado di insufficienza con cui la progettazione è stata, successivamente, condotta.
Affermano infatti i Periti:

a) Che i sondaggi praticati avevano evidenziato caratteristiche del "terreno di densità elevatissima e quindi poco adatto all'infissione" (vedi pagina 9 del Cap. 3)

b) Che era evidente che "tali materiali male si prestano ad una soluzione progettuale di palancole infisse nel terreno per battitura……..difficoltà……ulteriormente accentuata dalla presenza dei trovanti di micascisto" (vedi pagina 12 del Cap.6)

c) Che le considerazioni conclusive della relazione geologico-tecnica-idrologica "sono fortemente contraddittorie con l'ipotesi di avvallamento spondale successivamente invocata a motivazione della seconda variante"  (vedi pagina 16 del Cap. 8)

d) Che in realtà la soluzione tecnica adottata, infissione di palancole, risulta "incompatibile  con la natura del terreno, accertata attraverso l'indagine geologica, proprio per le ottime caratteristiche dello stesso"  (vedi pagina 16 punto 3.1.4. )

Scrivevano i Periti che il livello d'indagine svolto attraverso le indagini geologiche "fosse sufficientemente documentato e approfondito" (vedi pagina 16 ultimo capoverso punti 3.1.4.) e quindi, aggiungiamo noi, come non possa attribuirsi a una tal carenza quanto poi risultato impossibile ad essere eseguito, ma al contrario ne vengono accentuate le responsabilità della fase progettuale che non ha tenuto conto dei dati delle indagini svolte pur essendo le conclusioni delle stesse, come rilevato dai Periti, fortemente e gravemente contraddittorie con gli stessi risultati conseguiti.

2) Con riferimento poi allo sviluppo progettuale dell'opera, i Periti traggono alcune considerazioni che riteniamo evidenziare.

a) Quanto alla relazione generale, i criteri di progettazione: "mancano di un diretto riferimento alle risultanze dell'analisi geologico-tecnica" (vedi pagina 18 punto 3.2.1.)

b) Quanto alla descrizione del progetto: l'analisi geognostica avrebbe dovuto dissuadere dalla scelta della soluzione a palancole” (vedi pagina 19 ultimo capoverso)

c) Sempre in merito alla descrizione del progetto: "il muro esistente ha dato segni di un significativo dissesto ed ha richiesto interventi di consolidamento e sottomurazione, oggetto di variante in corso d'opera. In nessuna parte della documentazione a disposizione degli scriventi sono stati reperiti documenti attestanti accertamenti sulle opere esistenti" (vedi pagina 20)

d) In merito alle verifiche di stabilità della diga foranea:si sono evidenziate criticità nella realizzazione delle opere proprio per la mancanza di analisi e conseguente progettazione delle diverse fasi realizzative” (vedi pagina 27  punto 3.2.2. del Cap. 5)

e) Quanto alle sezioni de bacino portuale:"le sezioni rappresentate .……….non possono essere considerate esecutive, essendo prive delle informazioni necessarie…….." (vedi pagina 30 ultimo capoverso)

f) Quanto alle sezioni della diga foranea: ”le sezioni rappresentate .……….non possono essere considerate esecutive…….." (vedi pagina 31 punto 3.2.10.)

g) Quanto ai particolari strutturali-cementi armati solette di ripartizione…...:"sono indicate armature e dettagli di incerto posizionamento…….." (vedi pagina 32 punto 3.2.16.)

i) Quanto ai particolari delle parti impiantistiche ….:"i contenuti delle tavole non corrispondono ai requisiti di un progetto esecutivo." (vedi pagina 32 punto 3.2.18.)

3) Con riferimento, più in particolare, ai contenuti del capitolato speciale di appalto, i Periti traggono considerazioni che meritano di essere sottolineate.

a) Contestano la previsione di capitolato che demandava all'appaltatore ulteriori sondaggi per la determinazione della natura dei terreni, nonché per la verifica batimetrica dei fondali. Affermano, sempre i Periti, che tale previsione è obsoleta facendo riferimento a una normativa non più in vigore (vedi pagina 35 primo capoverso) e a penultimo capoverso di pari pagina affermano: "Tali determinazioni dovevano essere note a priori, per poter redigere il progetto esecutivo di un appalto "a corpo"……….L'impresa doveva invece compiere le operazioni necessarie a verificare che le ipotesi progettuali fossero conformi allo stato dei luoghi"

4) Con riferimento poi alle considerazioni conclusive riguardanti il progetto esecutivo, i Periti tracciano un giudizio senza appello.

a) Ribadiscono l'insufficienza progettuale rispetto le fasi realizzative dell'opera, specie per quanto riguarda le opere a lago, sostenendo che se fossero stati eseguiti gli studi specifici, essi avrebbero evidenziato l'impossibilità di realizzare l'opera stessa.
Criticano la scelta di sostituire un terreno dotato di caratteristiche geotecniche elevate con altro al più di uguale se non inferiore caratterizzazione geotecnica, ribadiscono l'incompatibilità della scelta di utilizzo delle palancole, con le caratteristiche del terreno, sostenendo: “le contraddizioni tra la natura del sito e le scelte progettuali” ( vedi pagina 37 secondo capoverso)

5) A maggior scrupolo di analisi, i Periti ipotizzano anche il caso in cui le palancole non avessero trovato ostacoli a essere infisse e esaminano se, in tale caso, il progetto avrebbe potuto andare a buon fine.

a) Anche in tale ipotesi le loro conclusioni non paiono diverse, tanto che essi, motivatamente, concludono affermando che: "Tale soluzione progettuale  sarebbe risultata comunque non realizzabile" (vedi pagina 38  punto 3.2.25.).

6) Anche l'indagine geologica svolta per tentare una soluzione al problema è stata fatta oggetto di considerazioni in perizia.

a) Viene presa in considerazione l'indagine del Geol. Dott. S. Pellini la quale evidenzia come la verifica effettuata per l'ottenimento di condizioni di sicurezza della struttura, "non trova corrispondenza nell'effettiva situazione dichiarata" del diaframma realizzato "a riva" (vedi pagina 42 Cap. 5), mentre per quanto riguarda la struttura "a lago", i Periti scrivono che la sequenza indicata per l'esecuzione: "non è a giudizio degli scriventi percorribile, ma in particolare le operazioni indicate non sono coerenti né finalizzate alla realizzazione della diga" ( vedi pagina 42 Cap. 6, sino a inizio di pagina 43).

7) Anche la variante tecnica approvata è stata fatta oggetto di esame.

a) Osservano i Periti che, secondo la Direzione Lavori: "le varianti si sarebbero rese necessarie a causa di circostanze non prevedibili in fase progettuale" ( vedi pagina 45 Punto 4.2.1.), tesi questa ampiamente contraddetta in tutto l'impianto peritale.

b) Rilevano i Periti come: "tutta la variante si basa quindi su una batimetria differente da quella di progetto, ma che tale evento non trova una ufficializzazione" (vedi pagina 48 finale e pagina 49 iniziale). Giudicano le modifiche apportate alle opere a terra, se non sufficienti a soddisfare tutti i requisiti di resistenza e stabilità, migliorative rispetto la soluzione originaria. Ribadiscono a pagina 57 come l'andamento del fondale indicato nelle sezioni non corrisponda alla batimetria di progetto originario (vedi pagina 57 Punto 4.2.10.).

c) In conclusione di esame osservano che: "Data la delicatezza delle operazioni da eseguire, soprattutto per le opere a lago, l'analisi delle differenti fasi operative avrebbe richiesto studi specifici" ossia rilevano debolezze progettuali già proprie del progetto originario, ma riproposte ancora in variante e continuano: "Al di là del fatto che gli scriventi non condividono sia la soluzione progettuale, sia la successione delle lavorazioni descritta per la costruzione, la loro elaborazione avrebbe indotto ad approfondire il progetto e di accertarne la effettiva realizzabilità…………... La soluzione prescelta pare agli scriventi poco razionale e del tutto non economica……………….Inoltre ……………., la variante fa riferimento ad una batimetria che indica fondali più bassi di quanto risultava dal progetto, con conseguenti altezze del riempimento tali da indicare la stabilità dei terrapieni come elemento critico della soluzione proposta". vedi pagina 62 Punto 4.2.26.)

8) Un capitolo apposito viene dedicato dai Periti all'analisi dei rilievi batimetrici, criticità questa che comparirà anche in sede di redazione dell'ultimo nuovo progetto esecutivo redatto dalla ditta Guerrini SPA.

a) I Periti dispongono di un rilievo commissionato nel corso del 2004 dal proprio Dipartimento alla società CO.L.MAR. e lo mettono a confronto con gli altri tre disponibili, quello utilizzato per la redazione del progetto originario datato 2000, uno successivo  del 2003 redatto da altro soggetto e quello revisionato dal medesimo primo rilevatore, poi  utilizzato per la redazione della variante.
I Periti avvalorano la tesi di una poca attendibilità del primo (vedi pagina 66 Punto 5.5), mentre nelle conclusioni ritengono che il rilevo 2003 sia quello che presenta una morfologia molto simile allo stato dei luoghi.
Non ne traggono comunque ulteriori considerazioni in relazione agli effetti sulla progettazione, ma ricordiamo quanto già da essi scritto a pagina 62 Punto 4.2.26.

9) Lo stato dei luoghi, in concreto l'area abbandonata di cantiere con le lavorazioni eseguite e non completate viene pure fatto oggetto di esame.

a) Ai fini del presente esposto assume rilievo, anche in relazione alla successiva ultima progettazione esecutiva, la descrizione del riempimento della zona di bacino portuale. Osservano i Periti che: “il confronto con l'area prevista e dedotta dalle sezioni trasversali del progetto denota un apporto di materiale superiore al necessario con un'eccedenza quantificabile in circa il 40%- 45%" (vedi pagina 74 Punto 6.2)
Di un qualche ancorché marginale rilievo anche, specie in relazione all'intervenuto regolare collaudo dell'opera, l'affermazione posta a pagina 82 circa la non corrispondenza con il progetto, e in difetto rispetto ad esso, della resistenza dei calcestruzzi utilizzati per la realizzazione dell'impalcato nella tratta della diga foranea, nonché l'affermazione finale posta a pagina 83 circa il fatto che la diga risulta "attualmente"  inservibile; stato dell'opera  che persiste tutt'ora, trascorsi 8 anni e 5 mesi dalla data della perizia.

A fronte di tale minuziosa e dettagliata perizia da cui si sarebbero dovute, con facilità, individuare alcune responsabilità, l'Amministrazione Comunale non promosse alcuna azione conseguente, ma come già sopra indicato, pervenne nel corso dell'anno 2007 alla risoluzione consensuale del contratto di servizio in essere con il responsabile della progettazione, liquidando a suo favore ogni onere pattuito per la redazione del progetto risultato inattuabile, non solo, ma fondatamente, si ipotizza in questo esposto che quanto liquidato fosse anche  superiore a quanto pattuito.
 
CONTINUA

 

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