
E mentre Canio scende in campo guidando la
sua truppa e va all’assalto perché la
posta in gioco è quell’impianto che unisce la costa con la cima della vetta,
qui da noi la flotta esce a navigar, fa le manovre e si diverte. Cinquanta sono
le volte che, in un sol giorno, un battellino fa la spola tra il lido di
Carciano e l’isola più bella, viaggia a vuoto; poi passa una nave da crociera in
direzione oltre frontiera, ci starebbe sopra un intero battaglione, arriva a
Stresa è vuota, imbarca 4 (quattro) passeggeri, suona tre volte un fischio, parte
e via dentro la nebbia; poi sbuca, questa volta dalla nebbia, lo strano oggetto
che sembra un’astronave, fa un po’ anche
lui le prove, poi parte, accelera e svanisce, anche lui sta tutto vuoto.
Così quest’anno, dopo quei pianti disperati che udimmo giusto l’altro anno, ha nuovamente
fatto il pieno alla sua flotta la navigazione laghi e in nome di quella che
chiamano spending review, ora spende anche di più. Che splenda il sole o scrosci
acqua, che sia nebbia o anche tempesta, che viaggi a vuoto o che sia piena, non
importa, la flotta naviga e consuma, qualcuno, tanto, paga. Torniamo all’ora
indietro, al nostro impianto che rischia la sua fine anticipata perché non ha più
soldi. Oggi si chiude la colletta, se si va bene, se no lo si rottama. Di lì, a
due passi, si spreca a più non posso, di qui, fatti due passi, si dice che non
ci stanno più neppure i soldi. Visto così sembra allora anche un po’ facile,
prendiamo questo impianto, lo imbarchiamo, lo diamo ai capi della flotta che
hanno i soldi da buttare e che lo facciano loro, per così dire, ancora navigare.
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