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martedì 19 marzo 2013

TOSTI INTERPELLI


 
Mentre Canio ha già in giacenza quattro interpelli che nell’ultimo Consiglio ha rimandato, se ne aggiunge un altro paio. Il primo vuole che Canio  aggiorni il suo Consiglio su questa strana storia della nostra funivia. Quanto disse l’altra volta par che vero poco sia. Sta Regione è senza un soldo, anche Cota rischia il verde e, per ora, preferisce l’indennizzo preso a Roma, la ladrona. Quanto al resto, è presto detto, con la storia di sti  soldi, la Regione tira fuori quella legge che, era il marzo, il 900 e poi 9 ed anche 7,  stabiliva che l’impianto trasferiva da se stessa a questa Perla. Ora Canio deve dirci cosa fa con questa storia, se anche lui scende un po’ in piazza, fa la marcia sulla piazza del castello e si insedia su sul trono un po’ vacante o va a Roma con il treno, cerca Cota e lo sculaccia. Il secondo sembra niente; se lo leggi è bello tosto, fa le pulci al nostro Canio, fa le pulci alla sua squadra che col mantra di quel patto ha cercato di condirci sempre via, che la causa della disfatta era colpa dello Stato, dell’Europa e della Merkel. Punto, punto si fa il punto, lo si gira per benino e, alla fine, si dimostra che la storia di sto patto è la scusa messa in campo da sto Canio e la sua squadra per nascondere, al suo popolo elettore ed a quello oppositore, la ragione giusto vera che si cela dietro il patto. La ragione è presto detto, sta soltanto nel governo, incapace di veder le soluzioni, di cercar le alternative e districarsi fuor dal patto. Che volete che vi dica: dove i soldi ce li aveva non riusciva manco a usarli; dove i soldi non gli usava, li perdeva;  dove i soldi troppi  aveva li sprecava; dove invece non li aveva non trovava. E’ un po’ lungo l’interpello, ma domani ve lo posto, voi leggete e, di certo, capirete.

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